Vito Mancuso, Il coraggio di essere liberi (2016)

Questo libro si affianca in maniera molto (quasi troppo) armonica alla mia riflessione sul tema della libertà, il che mi ha sorpreso perché di solito lo scontro tra agnostici e credenti è simile a quello tra locuste e meteoriti. Lo ritengo un testo importante.

Non mi ha pienamente convinto la parte in cui discute del bene e del male, anche se ritengo che l’etica debba fare parte della riflessione attorno al concetto di libertà. Si tratta ad ogni modo di un argomento che andrebbe approfondito.

Trovo illuminante l’idea che le massime espressioni di libertà siano da ricercarsi nell’arte e nell’etica. Altresì il pensiero che la risposta ultima sia da affidare al corpo.

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Mancuso prende l’avvio dall’idea che ognuno recita una parte nello spettacolo della vita sociale: il proprio lavoro, il proprio ruolo, ecc (si veda Goffman, The Presentation of Self in Everyday Life, 1956). Solo come inciso, ho pensato che tale prospettiva potesse dipendere da un bias caratteriale, perché io ad esempio non sento tale catena in maniera così forte, ma forse perché la mia esperienza di vita non è usuale.

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Il Museo dell’Acropoli

Il Museo raccoglie esclusivamente materiali rinvenuti sull’Acropoli di Atene. Si tratta di uno dei più celebri musei archeologici e di arte al mondo, con una collezione che copre oltre 1.500 anni ed un edificio imponente, progettato dall’architetto svizzero-americano Bernard Tschumi.

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Modello del museo (da Internet)

L’edificio, insugurato nel 2007, è stato progettato appositamente per svolgere la sua funzione attuale, e si tratta, anche dal punto di vista archettonico, di uno dei musei più belli che abbia visto, dove funzionalità e modernità si sposano perfettamente per accogliere le meraviglie che contiene.

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Acropoli e Agorà di Atene

Sono arrivato ad Atene di sera, non c’ero mai stato prima. Dopo aver lasciato lo zaino in albergo (la metro collega comodamente l’aeroporto al centro città) ed aver sbocconcellato un abbondante gyros per pochi soldi, ho deciso di fare una passeggiata fino ad un quartiere turistico in centro, di cui le guide parlavano bene, Monastiraki.

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L’Acropoli vista da piazza Monastiraki

Dalla piazza, chiamata come lo stesso quartiere, si vedeva l’Acropoli. Era piacevolmente piena di ragazzi e probabilmente turisti, nonostante fosse un lunedì sera. E’ stato amore a prima vista. Di Atene questa è stata la prima cosa che mi ha colpito. Il luogo in qualche modo “sacro”, il luogo quasi simbolico che per me rappresenta non tanto gli dei dell’Olimpo, quanto quelli della filosofia, i luoghi nei quali potevo immaginare a passeggio Socrate e Platone in discussione, dominava la città, da qualsiasi parte di essa ci si potesse trovare. L’Acropoli è, per Atene, un faro. Una luce meravigliosa. Da lì nasce non solo la cultura e la filosofia greca, ma anche quella latina. Tornando indietro di millenni, di quello che Platone lasciò scritto riguardo alle sue idee e a quelle di Socrate, mi sento spesso, per qualche ragione, molto più a casa che in territori a me più vicini.

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Gallerie dell’Accademia, Venezia

Una breve presentazione del museo (scopiazzata da Wikipedia) con alcune opere che mi hanno colpito e perché (impressioni di uno che guarda le opere senza grossa cognizione di causa).

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Johann Liss, Apollo e Marsia, 1625-1630

Non conoscevo questo pittore, mi ha colpito. Trovo che i colori e il disegno, la maniera in cui il tema è stato raffigurato siano molto moderni, espressionisti.

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