Il Museo dell’Acropoli

Il Museo raccoglie esclusivamente materiali rinvenuti sull’Acropoli di Atene. Si tratta di uno dei più celebri musei archeologici e di arte al mondo, con una collezione che copre oltre 1.500 anni ed un edificio imponente, progettato dall’architetto svizzero-americano Bernard Tschumi.

.

Modello del museo (da Internet)

L’edificio, insugurato nel 2007, è stato progettato appositamente per svolgere la sua funzione attuale, e si tratta, anche dal punto di vista archettonico, di uno dei musei più belli che abbia visto, dove funzionalità e modernità si sposano perfettamente per accogliere le meraviglie che contiene.

.

Le Cariatidi (originali)

L’uso della luce naturale è uno degli aspetti più rilevanti del progetto di Tschumi.
Dato che il Museo dell’Acropoli è in larga parte un museo di sculture, una particolare attenzione alla luce era essenziale per una percezione ottimale dei reperti, anche in considerazione del fatto che le opere scultoree dovevano essere viste da ogni direzione.

.

Cavalli forse da una quadriga, 570 AC

La soluzione è stata di fornire alle sale una buona illuminazione naturale attraverso grandi vetrate distribuite su tutto il perimetro dell’edificio, e di dotare la Galleria del Partenone di lucernari. Per evitare un eccessivo riscaldamento da irraggiamento, sono state installate speciali vetrate basso emissive ad elevato isolamento termico.

.

Pantera, 570 AC

Oltre alla luce, anche gli spazi sono stati attentamente studiati, progettando un percorso spaziale per i visitatori che permette di osservare le statue lungo una sequenza temporale, dalle più antiche alle più moderne (e che io naturalmente non ho seguito, avendolo scoperto solo dopo…)

.

Oinochoe, 750 AC

L’edificio del museo, formato da tre livelli e da un mezzanino, è sospeso sopra il luogo degli scavi, appoggiato a pilastri accuratamente disposti in modo da non interferire con i ritrovamenti; il livello sottostante degli scavi costituisce un ulteriore piano dell’edificio e può essere percepito attraverso le grandi aperture presenti a livello del percorso d’ingresso.

.

Nikai, I-III secolo AC, Terracotta

Il Museo, come detto, possiede una straordinaria collezione di sculture, realizzate dal Periodo Greco Arcaico all’Epoca Romana nel corso di oltre quindici secoli, suddivise in cinque sezioni cronologiche. Presenta reperti provenienti dall’Hekatompedon (il primo edificio costruito sull’Acropoli), dai Propilei, dal Tempio di Athena Nike, dall’Eretteo, dal Santuario di Artemis Brauronia ed, ovviamente, dal Partenone (il tempio di Athena Parthenos).

.

Gufo, IV secolo AC?

Dall’atrio del museo, attraverso una grande rampa in cristallo che domina gli scavi sottostanti, delimitata da reperti rinvenuti sulle pendici dell’Acropoli, i visitatori possono raggiungere un livello a doppia altezza dove una prima galleria, dedicata al periodo “arcaico”, testimonia le origini dell’Acropoli come centro religioso.

.

Processione di “Eroti”, Amori o Amorini, II secolo AC

Il percorso sale poi attraverso una scala al livello più alto del museo, che ospita la Galleria del Partenone. Il volume della galleria è ruotato rispetto al livello inferiore in modo da replicare l’orientamento del Partenone stesso così da mostrare i reperti provenienti dal tempio secondo il loro orientamento originario.

.

Ultimo piano, con i fregi e le statue del Partenone

Il fregio del Partenone, costituito sia da pezzi originali che da copie dei reperti attualmente conservati a Londra, è montato su un grande volume rettangolare le cui dimensioni e proporzioni ricalcano esattamente quelle della cella del tempio che un tempo il fregio adornava. Nella sala, una serie di grandi finestre permette una relazione visiva diretta tra le opere in mostra da un lato e l’Acropoli ed il Partenone dall’altro.

.

Pantera, 570 AC

Da questo livello del museo il percorso prosegue ancora, fisicamente e cronologicamente, scendendo al livello inferiore dove sono esposti i pezzi databili dall’età classica al periodo romano e, infine, scendendo al livello di ingresso, si chiude un percorso idealmente circolare attraverso lo spazio e il tempo.

Purtroppo non è permesso fotografare le opere dell’età classica, di una bellezza commovente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *