Anche se alcuni ritengono quest’opera datata, ne parlo perché mi pare un testo fondamentale per cogliere le mutazioni antropologiche passate e presenti.
L’autore propone tre modelli di persona, sviluppatisi nel passaggio dal settore primario, a quello secondario ed infine al terziario in cui ci troviamo oggi, e dipendenti dall’andamento demografico della popolazione. Sebbene quest’ultima tesi sia stata discussa, il testo rimane a mio parere importante e denso d’idee illuminanti.
L’autore è stato un sociologo statunitense, professore di diritto nell’Università di Buffalo e di sociologia nelle università di Chicago e di Harvard.
Al centro dell’analisi è il “carattere sociale americano”, e in larga misura di tutto l’Occidente sviluppato, quale si è formato nella società di massa. Innumerevoli sono le intuizioni acute e anticipatrici, come le analisi del rapporto genitori-figli, della dipendenza dal gruppo dei pari, dell’influenza ambigua dei mass media, della dialettica tra lavoro e tempo libero. Ne emerge con vigore la figura – per certi versi persino tragica – dell’uomo-massa: eterodiretto, educato alla scuola del conformismo, schiacciato dal bisogno di approvazione e di successo, abitante di un mondo governato dalle apparenze, spogliato della propria individualità, solo e disarmato nella moltitudine che gli si affolla intorno.
Leggi tutto “David Riesman, La folla solitaria (ed. orig. The Lonely Crowd, 1950)”