Hermann Hesse, Gertrude

.

Il terzo romanzo di Hesse, pubblicato nel 1910 all’età di 33 anni.

.

All’inizio anche questo romanzo sembra prendere la stessa via imboccata dai due precedenti, con il giovane protagonista con un carattere un po’ introverso che se na va dal paesello e sviluppa interessi artistici.

.

Tuttavia, per fortuna, presto si divincola dai temi già trattati per prendere una direzione originale.

.

Leggi tutto “Hermann Hesse, Gertrude”

Hermann Hesse, Peter Cemenzind

.

Provoca qualche emozione leggere il primo, o il primo romanzo di “successo”, di uno scrittore amato. Fu pubblicato quando Hesse aveva 27 anni.

.

Ci sono alcuni temi ricorrenti nella sua opera che mi affascinano. I personaggi in fondo romantici, o romantici perché anti romantici, un po’ dark, si sarebbe detto forse qualche anno fa. Solitari, problematici, contro corrente, in cerca di sé stessi. C’è il tema del sentirsi diversi, della ricerca, del buddismo, della predestinazione, del piacere del pensiero. C’è una ricerca del bene, anche se problematico.

.

Leggi tutto “Hermann Hesse, Peter Cemenzind”

Hermann Hesse, Demian, 1919

.

Un piccolo omaggio a Demian di Hesse, un autore che non penso abbia bisogno di presentazioni. Lessi questo romanzo breve a 19 anni, fu uno di quelli che mi fece innamorare della letteratura. Vi trovai, credo, un sentimento di devianza rispetto al mondo, di alterità e di difficoltà ad approcciare quella che veniva considerata la “normalità”. Insieme a questo, però, anche una sensazione di grande potenzialità. A volte i romanzi possono essere specchi, a volte lastre di marmo, a volte laghi, a volte cieli.

Leggi tutto “Hermann Hesse, Demian, 1919”

HERMANN HESSE, SCRITTO SULLA SABBIA

.

.

Che il bello e l’incantevole
Siano solo un soffio e un brivido,
che il magnifico entusiasmante
amabile non duri:
nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d’artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.
E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d’oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi
– effimeri-, non raggiungono il fondo dell’anima.
No, il bello più profondo e degno dell’amore
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d’aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.

.

Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.
Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.
Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d’ali d’uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.
Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.

.

.

La felicità. Versi e pensieri (ed. orig. 1952)

.