Libertà è riuscire a dipingere il mondo, per quanto possibile, del proprio colore
Alessandro Baricco, The Game, 2018
Questo libro ha l’innegabile merito di studiare il cambiamento che stiamo vivendo, il passaggio da analogico a digitale. Dice Baricco che quest’era, con caratteristiche abbastanza precise e individuabili, sarà ricordata dai posteri con l’importanza che diamo ad epoche passate quali Illuminismo, Romanticismo, ecc. La mappa che disegna, tuttavia, così come le categorie scelte per descriverla, non mi convincono fino in fondo.
Si potrebbe già osservare che l’innovazione digitale è un’innovazione tecnologica. Si potrebbe “semplicemente” sostenere che come l’invenzione della macchina a vapore è stata una delle cause dello scoppio della prima rivoluzione industriale, così l’invenzione ed introduzione del digitale ha causato la terza rivoluzione industriale (o forse sarebbe meglio dire rivoluzione dei servizi, o semplicemente rivoluzione economica), con tutte le conseguenze psico-sociali attinenti ad una rivoluzione.
La mappa disegnata da Baricco, comunque, una rappresentazione della realtà la restituisce, mettendone in luce alcune caratteristiche.
Presentazione de La tesi di Maurizio – Il dividuum postmoderno
In questo saggio si sostiene che le attuali società postmoderne favoriscano un modello di persona a cui viene assegnata l’etichetta di dividuum, coniata per rendere evidenti anche attraverso i termini utilizzati le differenze tra questo modello e quelli che l’hanno preceduto, e cioè il condividuo promosso dalle società agricole e l’individuo delle società industriali.
Per descrivere questa nuova “forma” di persona si utilizzano in particolar modo teorie e termini derivati dalla psicologia, dalla sociologia e dall’economia. La “persona” viene così caratterizzata come un’entità che può essere naturalmente descritta tramite tratti psicologici, come una coscienza di sé formata da parti consce ed inconsce, come un’entità singola dotata di un passato, di voglie, obiettivi e desideri, di sentimenti ed un particolare carattere, di un’identità, insomma, ma anche, ed è questa in particolare la prospettiva evidenziata, come una sorta di “costrutto” sociale. Non si discute di persone, ma di “modelli” di persone. Ciò che si vuole evidenziare non sono le differenze, ma le somiglianze. Non i singoli come dotati di un insieme di caratteristiche che li rendono unici, ma modelli, formati da un insieme di tratti che li rendono simili. Se da una parte una data società sarà sempre formata da singole persone, con le proprie idiosincrasie, dall’altra, perché tale società possa esistere, è necessario che le persone che la compongono, quanto meno la maggioranza, abbiano un insieme di pensieri, comportamenti e caratteristiche comuni.
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Anterprima de La tesi di Maurizio
Gerusalemme Parte II (I luoghi sacri)

Gerusalemme è una città santa per le tre grandi religioni monoteiste: cristianesimo, islamismo ed ebraismo. Ad esse corrispondono almeno tre luoghi sacri: Il Santo Sepolcro, il Monte del Tempio e la Sinagoga Hurva.
Avrei potuto soffermarmi su altro, per trasmettere sensazioni di un viaggio in Israele e a Gerusalemme: natura, persone, emozioni. Tuttavia mi pare che anche solo attraverso la storia del Monte del Tempio e del Santo Sepolcro si possano narrare, in sintesi, non solo tutti gli scontri e le tensioni che caratterizzano, si potrebbe dire da sempre, questo piccolo Paese (in termini di territorio) ma anche la magia, il fascino che per qualche ragione Gerusalemme emana.
Ai tre luoghi sopra citati ne aggiungerò altri due fortemente caratterizzanti la Città Santa, rispetto ai quali il viaggiatore moderno, come quello del passato, non può rimanere indifferente. Il Muro del Pianto e le Mura.