Erich Neumann, Storia delle origini della coscienza, 1978 (ed. orig. 1949).

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Chi da tremila anni

Non riesce a render conto

Di sé a se stesso,

Rimane inesperto nell’oscurità,

Può vivere solo giorno dopo giorno.

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Parla di archetipi che determinano lo sviluppo della coscienza. Secondo Jung gli archetipi sono immagini primordiali strutturali dell’inconscio collettivo.

La tesi fondamentale del libro è che nello sviluppo ontogenetico la coscienza egoica dell’individuo deve percorrere i medesimi stati archetipici che hanno determinato lo sviluppo della coscienza all’interno dell’umanità.

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Cos’è l’Arte? Io sarei per definirla come un artigianato di livello superiore. Una sorta di “super-artigianato”.

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Esiste infatti nel lavoro artistico una componente fisica, corporea, che ha a che fare con l’abilità tecnica, con il lavoro della mano. Con l’abile ripetizione di gesti che diventano via via più sicuri, precisi, fino a raggiungere l’eccellenza. Ciò è ben visibile in una pittura, in una scultura, in un musicista alle prese con il suo strumento, ma ritengo sia in qualche modo vero anche per la composizione di un brano musicale, di una poesia, o di un romanzo. Cambia la materia, non è più marmo, o legno, sono parole, sono note musicali. Ma anche queste necessitano di essere forgiate, composte, equilibrate, raffinate, lucidate.

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La questione è tutta qui: essere pronto a sacrificare la propria libertà, disse G. L’uomo, in modo cosciente o incosciente, lotta per la libertà, come la immagina ed è questo che gli impedisce anzitutto di raggiungere la vera libertà. Ma colui che è capace di raggiungere qualche cosa arriva prima o poi alla conclusione che la sua libertà è un’illusione, ed allora acconsente a sacrificare questa illusione. Diventa schiavo volontariamente*. Fa ciò che gli si dice di fare, ripete ciò che gli si dice di ripetere, e pensa ciò che gli si dice di pensare. Non ha paura di perdere alcunché, perché sa che non possiede niente. In tal modo acquisisce tutto. Ciò che in lui era reale, nella sua comprensione, nelle sue simpatie, i suoi gusti e i suoi desideri, tutto gli ritorna con nuove proprietà che egli non aveva e non avrebbe mai potuto avere prima, insieme a un sentimento interiore di unità e di volontà.

G.I. Gurdjieff citato da Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuti

* Schiavo del maestro, penso (nota mia)

Kandinskij, l’opera / 1900-1940 / Mostra a Rovigo

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Racconto di seguito, con alcune note tratte da Wikipedia sulla vita di Kandinskij, il viaggio attraverso una notevole mostra che racchiude, in 80 opere circa, l’evoluzione creativa ed espressiva di un genio.

 

Fiume d’estate, 1901-1903

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