Gianfranco Mormino, René Girard. Il confronto con l’Altro (2012)

Girard (1923-2015) è stato un singolare non-filosofo che ha scritto di letteratura, psicologia, antropologia, sociologia, religione e politica.

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Oltre a “Mensonge romantique” altri due libri di larghissima diffusione: “La violence et le sacré” del 1972 e “Des choses cachéès depui la fondation du monde” del 1978, divenuti dei classici del pensiero contemporaneo.

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La proposta di Girard, che si impernia su un nucleo di temi forti costituito dalle teorie del desiderio mimetico e della vittima espiatoria, fornisce alle discipline dell’uomo una sistemazione unitaria fondata su pochi semplici presupposti.

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Il presente studio intende illustrare la parabola teorica girardiana nella sua ormai consueta articolazione in tre fasi, oggetto delle quali sono rispettivamente: la scoperta della natura mimetica, interindividuale e rivalitaria del desiderio (dagli inizi sino a “La violenza e il sacro”); l’individuazione del meccanismo vittimario come sorgente del sacro (da “La violenza e il sacro fino alla prima parte de “Delle cose nascoste”); e infine l’interpretazione del messaggio giudaico-cristiano come rivelazione delle suddette verità antropologiche, rifiuto di ogni suggestione di massa ed esortazione ad reindirizzare l’imitazione verso modelli non-violenti (dalla seconda parte di “Delle cose nascoste” in poi).

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