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Un piccolo omaggio a Demian di Hesse, un autore che non penso abbia bisogno di presentazioni. Lessi questo romanzo breve a 19 anni, fu uno di quelli che mi fece innamorare della letteratura. Vi trovai, credo, un sentimento di devianza rispetto al mondo, di alterità e di difficoltà ad approcciare quella che veniva considerata la “normalità”. Insieme a questo, però, anche una sensazione di grande potenzialità. A volte i romanzi possono essere specchi, a volte lastre di marmo, a volte laghi, a volte cieli.