Non trasformate i miei pensieri nelle vostre prigioni
Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
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Sono rimasto molto colpito da questo museo, di cui non avevo mai sentito parlare, situato all’interno di uno splendido palazzo, all’interno di uno splendido parco, posto su di una splendida collina con vista sullo splendido golfo di Napoli.
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Museo archeologico nazionale di Napoli
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Considero questo articolo sul Museo archeologico di Napoli come un completamento al precedente dedicato a Pompei.
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Penso che l’uno completi l’altro, e che le due visite andrebbero abbinate per comprendere la straordinaria “ricchezza” artistica che quei luoghi raccoglievano.
PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI (agosto 2021)
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A molti sarà nota, almeno per sommi capi, la tragica vicenda dell’antica Pompei, la cui storia venne letteralmente arrestata nel 79 d.C. quando un’eruzione del Vesuvio fece in modo che la cittadina, composta al tempo di circa 20.000 abitanti, venisse completamente ricoperta da circa sei metri di ceneri e lapilli. Tutti gli abitanti perirono, probabilmente soffocati dai gas tossici.
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Gianfranco Mormino, René Girard. Il confronto con l’Altro (2012)
Girard (1923-2015) è stato un singolare non-filosofo che ha scritto di letteratura, psicologia, antropologia, sociologia, religione e politica.
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Oltre a “Mensonge romantique” altri due libri di larghissima diffusione: “La violence et le sacré” del 1972 e “Des choses cachéès depui la fondation du monde” del 1978, divenuti dei classici del pensiero contemporaneo.
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La proposta di Girard, che si impernia su un nucleo di temi forti costituito dalle teorie del desiderio mimetico e della vittima espiatoria, fornisce alle discipline dell’uomo una sistemazione unitaria fondata su pochi semplici presupposti.
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Il presente studio intende illustrare la parabola teorica girardiana nella sua ormai consueta articolazione in tre fasi, oggetto delle quali sono rispettivamente: la scoperta della natura mimetica, interindividuale e rivalitaria del desiderio (dagli inizi sino a “La violenza e il sacro”); l’individuazione del meccanismo vittimario come sorgente del sacro (da “La violenza e il sacro fino alla prima parte de “Delle cose nascoste”); e infine l’interpretazione del messaggio giudaico-cristiano come rivelazione delle suddette verità antropologiche, rifiuto di ogni suggestione di massa ed esortazione ad reindirizzare l’imitazione verso modelli non-violenti (dalla seconda parte di “Delle cose nascoste” in poi).
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