CORMAC McCARTHY, LA STRADA, 2007 (ED ORIG. 2006)

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Questo romanzo ha vinto il Pulitzer nel 2007, a mio gusto il miglior romanzo del XXI secolo tra quelli che ho letto e finora.

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Sottolineo “a mio gusto”. Per me si tratta di un romanzo perfetto, a cui non toglierei o aggiungerei nulla.

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Una menzione d’onore va sicuramente alla prosa in tradizione “carveriana”, anche se più morbida e leggermente più accattivante. Leggermente.

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Fathy Ghanem, The Man Who Lost His Shadow

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Fathy Ghanem, The Man Who Lost His Shadow, The American University in Cairo Press, 1994 (in inglese, 1962 in arabo).

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A mio parere uno dei migliori romanzi del Novecento. Lo metto sullo stesso piano di un Musil, di un Hesse, di un Sartre, di un Camus, di un Nabokov, di un Mishima, di un Vittorini…

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Anteprima di E io sono tuo filio Gianni

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Alfred Kubin, L’altra parte (ed. orig. 1909)

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Alfred Kubin (1877-1959) è stato un illustratore, litografo, pittore e scrittore austriaco. La sua principale occupazione, penso di poter dire, fu quella di illustratore. Il suo talento in tale ambito gli permise, ad esempio, di far parte del gruppo Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro), assieme a Wassily Kandinsky e Franz Marc.

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Qui parlerò di una pura impressione personale, derivata dalla lettura de Die andere Seite (L’altra parte), il suo unico romanzo, e in parte dalla visione di alcune sue illustrazioni. A mio parere si può considerare un continuatore della corrente espressiva dei poeti maledetti francesi, Baudelaire e Rimbaud. Nelle illustrazioni si può, sempre a mio parere, cogliere anche l’influsso dell’immaginario e delle creature “infernali” di Hieronymus Bosch.

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Hermann Hesse, Demian, 1919

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Un piccolo omaggio a Demian di Hesse, un autore che non penso abbia bisogno di presentazioni. Lessi questo romanzo breve a 19 anni, fu uno di quelli che mi fece innamorare della letteratura. Vi trovai, credo, un sentimento di devianza rispetto al mondo, di alterità e di difficoltà ad approcciare quella che veniva considerata la “normalità”. Insieme a questo, però, anche una sensazione di grande potenzialità. A volte i romanzi possono essere specchi, a volte lastre di marmo, a volte laghi, a volte cieli.

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