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Racconto di seguito, con alcune note tratte da Wikipedia sulla vita di Kandinskij, il viaggio attraverso una notevole mostra che racchiude, in 80 opere circa, l’evoluzione creativa ed espressiva di un genio.
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La selezione di opere che seguono sono esposte in ordine cronologico.
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Vasilij Vasil’evič Kandinskij (Mosca, 1866 – Neuilly sur Seine, 1944) è stato un pittore russo, naturalizzato francese, anche germanizzato come Wassily Kandinsky, precursore e fondatore della pittura astratta.
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Nasce a Mosca, figlio di un ricco commerciante di tè. Nel 1870 la famiglia si trasferisce a Monaco di Baviera.
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L’anno successivo i suoi genitori divorziano e il piccolo Wassily si trasferisce ad Odessa a casa di una zia dove riceve le prime nozioni di disegno, dopo che da bambino, durante un viaggio a Venezia con i genitori, si era innamorato delle luci notturne della città.
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Dal 1886 al 1889 studia legge a Mosca. Nel 1892 si laurea e sposa la cugina. .
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Nel 1896 rifiuta un posto di docente in Estonia per studiare arte presso l’Akademie der Bildenden Kuenste di Monaco di Baviera dove è allievo di Franz von Stuck.
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In città c’è una grande comunità di artisti, rivoluzionari russi, musicisti, scrittori e persone creative in generale.
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La città in quel periodo sta abbandonando la moda simbolista per diventare una delle capitali dello Jugendstil.
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Nel 1901 Kandinskij vi fonda il gruppo Phalanx, e tra il gruppo dei suoi studenti conosce la sua futura compagna di vita Gabriele Muenter.
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Con l’obiettivo principale di introdurre le avanguardie francesi nell’ambiente artistico tradizionalista di Monaco, apre una scuola in cui tiene lezione.
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I suoi dipinti dei primi anni del secolo sono paesaggi eseguiti a spatola, all’inizio ombrosi, e poi di un’intensità quasi fulva; dipinge anche temi fantastici derivanti dalla tradizione russa o dalle leggende del medioevo tedesco; questo periodo è caratterizzato dalla sperimentazione tecnica.
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Nel 1903 si trasferisce in Italia a Torino, nel Sudafrica e in Russia.
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Nel 1908 assieme Gabriele Muenter compra una casetta a Murnau, in Alta Baviera: nominata “Russenhaus” (“la casa dei russi”), diventerà luogo di incontro di innumerevoli artisti e musicisti di tutto il mondo.
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A Murnau Kandinskij crea i primi lavori in cui, utilizzando colori accesi e antinaturalistici, dipinge immagini prive di volume e sperimenta sulle forme e sui colori, dando così il via all’astrazione dal reale e del normale.
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Fino alla fine del decennio, le pitture di Kandinskij denotano una gran tendenza all’appiattimento per l’intensità equivalente delle aree di colore e la superficie rilucente che distrugge ogni illusione di profondità.
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Nel 1910 produce il suo primo acquerello astratto.
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Nel 1911 Kandinskij e Franz Marc pongono le basi del Blaue Reiter, pubblicando un almanacco nel 1912. Il nome origina dal titolo di un quadro di Kandinskij. .
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Nello stesso anno pubblica Lo Spirituale nell’Arte, famoso e decisivo libro di Kandinskij, non un manifesto artistico, ma un testo che ricorda uno scritto filosofico, annunciando l’avvento di un’era che soppianterà il materialismo dell’età moderna. Nel libro teorizza quello che va sperimentando nella sua pittura, cioè il rapporto tra forma e colore, alla base dell’astrazione.
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Kandinskij era anche interessato alla Teosofia, intesa come la verità fondamentale che fa da sottofondo alla dottrina ed ai rituali in tutte le religioni del mondo; il credere in una realtà essenziale nascosta dietro le apparenze fornisce una naturale razionalità all’arte astratta.
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Decisiva fu la partecipazione del pittore, il 2 gennaio 1911, ad un concerto del compositore austriaco Arnold Schoenber: rimase profondamente colpito dalla musica che ebbe modo di ascoltare. Successivamente Kandinskij scrisse a Schönberg, sottolineando la ricerca che li accomunava, dando vita ad un interessante scambio epistolare.
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In Lo Spirituale nell’Arte, parla di una nuova epoca di grande spiritualità e del contributo che le dà la pittura. La nuova arte deve basarsi sul linguaggio del colore e Kandinskij dà indicazioni sulle proprietà emozionali di ciascun tono e di ciascun colore, a differenza delle precedenti teorie sul colore, egli non si interessa dello spettro, ma solo della risposta dell’anima.
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Allo scoppio della prima guerra mondiale, torna in Russia lasciando la sua compagna Gabriele Muenter che rimarrà a Murnau nella loro casa comune fino alla morte, conservando una vastissima raccolta di quadri di Kandinskij, donati successivamente alla città di Monaco di Baviera e conservati nella Lenbachhaus.
Nel febbraio 1917 sposa Nina Andreevskaja, figlia di un generale, con cui intraprende un viaggio di nozze in Finlandia.
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Nel 1921 lascia la Russia assieme alla moglie e si trasferisce a Berlino. Tra il 1922 e il 1933 lavora come insegnante di decorazione murale al Bauhaus, prima a Weimar, e poi, dopo il trasferimento della scuola, a Dessau. Gli anni del Bauhaus sono caratterizzati dall’amicizia con Paul Klee e dalla pubblicazione di un altro saggio fondamentale: Punto e linea sul piano. Con l’instaurazione della dittatura, accusato di bolscevismo, è costretto ad abbandonare il paese e a trasferirsi a Parigi.
Nel 1942 dipinge la sua ultima grande tela. Muore nel 1944.
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