Egitto XI: La Valle dei Nobili e i Colossi di Memnone

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A Luxor, l’antica Tebe, sulla sponda ovest del Nilo, si trova la necropoli di Sheikh Abd el-Qurna (in arabo: شيخ عبدالقرنة). Fa parte della cosiddetta “Valle dei Nobili”, e si colloca dunque accanto alle più famose Valle dei Re e Valle delle Regine.

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Qui non si trovano tombe di faraoni, ma di alti e ricchi dignitari che potevano permettersi di farsi costruire tombe simili a quelle dei regnanti.

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Da un punto di vista archeologico, tra i molti aspetti interessanti, vi è certamente il fatto che le decorazioni all’interno di questi sepolcri non hanno più a che fare con il viaggio dell’aldilà dei re ma, spesso, con i lavori e le attività quotidiane del popolo.

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Si possono vedere rappresentazioni di vitigni, di fabbri, di conciatori, di falegnami, di pascoli, di animali, di panettieri e di altre attività simili.

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Molto interessante la tomba di Sennefer, che fu sindaco della Città del Sud, ovvero Tebe, un dignitario importante durante il regno di Amenhotep II. La sua tomba venne chiamata dai viaggiatori dell’Ottocento la “Tomba dei Vitigni”.

La guida raccontò che a questo dignitario piacevano così tanto le viti che volle riposare per sempre, assieme alla moglie, sotto una loro rappresentazione.

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Non molto distante dalle Valli ci sono i celebri Colossi di Memnone, costruiti attorno al 1350 a.C. Ancora oggi ricordano, a chi si trovasse ad avere la fortuna di passare di lì, la grandezza, la maestosità dell’antica civiltà egizia.

Non mi pare ci possano essere dubbi sul fatto che questo popolo ci tenesse a dimostrare, rendendola visibile, la propria grandezza. Mi chiedo se, in qualche modo, non sia stato così per tutte le civiltà, ma questo sarebbe un altro discorso.

Il viaggiatore del XXII secolo, ad ogni modo, rimane ancora stupito ed ammirato. Sono dunque riusciti nel loro intento.

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I Colossi di Memnone rappresentano il faraone Amenhotep III e furono eretti oltre 3400 anni. Le due statue sono quasi tutto ciò che rimane del complesso funerario che il regnante si fece costruire, perché venne eroso nei secoli e millenni dalle esondazioni del Nilo. 

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Wikipedia ci dice il faraone è rappresentato in posizione seduta, con le mani sulle ginocchia e lo sguardo rivolto a est, verso il fiume e il sole nascente. Due figure più basse sono scolpite sulla parte anteriore del trono, la moglie Tiy e la madre Mutemuia. I pannelli laterali rappresentano il dio del Nilo Hapy.

Le statue sono formate da blocchi di quarzite che fu scavata probabilmente a Giza (presso la moderna Il Cairo) o a Gebel el-Silsileh, 600 km a nord di Assuan. Raggiungono un’altezza di 18 metri.

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La funzione originale dei Colossi era quella di fare la guardia dell’entrata del Tempio di Milioni di Anni di Amenhotep: un gigantesco centro di culto costruito quando il faraone era ancora in vita, dove venne riconosciuto come reincarnazione in terra del dio, sia prima che dopo la sua partenza da questo mondo. Ai suoi tempi, questo tempio era il più grande ed opulento nell’intero Egitto. 

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Come per altre antiche meraviglie credo che l’immaginazione, i ritrovamenti e le attuali conoscenze purtroppo non bastino per potersi fare un’idea di come dovessero essere ed essere percepite queste statue ed i templi quando esercitavano la loro funzione. Certo però che la conservazione di questi reperti, anche da questo punto di vista, costituiscono un tesoro di valore inestimabile.

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