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Il Cairo (in arabo القاهرة?, al-Qāhira) è la capitale dell’Egitto. Situata a sud del delta del Nilo, conta circa 18 milioni di abitanti nel governatorato omonimo e circa 20,4 milioni nell’area metropolitana, la Grande Cairo. È pertanto la città più popolosa del mondo arabo e la seconda città africana più popolosa dopo Lagos.
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La città ha un certo fascino, con il pittoresco Nilo, i grandi e decadenti edifici in stile europeo del centro, i quartieri popolori e i loro odori, le bidonville che non ho visto e che devono essere terribili. Fascino e un certo senso di pericolo, anche se tutte le zone turistiche sono fortemente controllate. È un luogo in cui puoi chiaramente percepire la sensazione che esiste la possibilità di sparire senza lasciare traccia. Un enigma stratificato di storie e situazioni, in cui è necessario imparare l’arte di attraversare le strade, buttarsi e confidare nell’attenzione di chi guida. Sorprendentemente funziona. Per capirlo bisogna andarci, sarebbe inutile spiegarlo.
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Di seguito riporta alcune notizie storiche reperite sul web, non so quanto attendibili, a volte ho trovato date diverse. Sebbene la zona fosse abitata in precedenza, in genere si comincia a raccontare la sua storia partendo da una fortezza romana probabilmente risalente al I sec. d.C. L’antica capitale Menfi, non molto distante, stava perdendo potere. La fortezza, chiamata Babilonia, fu al centro della città romana e bizantina ed è attualmente l’edificio più antico della città. Si trova attualmente al centro della Cairo copta.
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Quando gli Arabi la conquistarono, nel 641 d.C. il loro capo Amr ibn al-As si stabilì a nord della fortezza e trasformò l’accampamento militare in un quartier generale stabile che si fuse con l’abitato. Sorse così la città che gli Arabi chiamarono Fustat, nome derivato dal latino fossatum, che significa appunto “luogo fortificato”. Tra il 641 e il 969 Fustat fu la capitale dell’Egitto. Alternò periodi di splendore e di decadenza e fu devastata più volte da violenti incendi. L’ultimo, avvenuto nel 1168, durò 54 giorni e la distrusse completamente. Sulle sue rovine sorsero altri abitati, Fustat declinò progressivamente e, a partire dal 15° secolo, decadde anche il suo nome, sostituito dalla denominazione Cairo vecchia.
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Nel 750 d.C. il califfato Omayyade fu rovesciato dagli Abbasidi, che costruirono un loro centro poco vicino. Una ribellione di Ahmad ibn Tulun portò nel 869 alla costruzione di un nuovo insediamento nelle vicinanze, chiamato Al Qatta’i. Fu costruito attorno a un palazzo e ad una moschea, oggi conosciuta come Moschea di Ibn Tulun. In seguito gli Abbasidi ripresero il potere e distrussero al-Qatta’i.
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Al-Fustat fu conquistata nel 969 dal generale Giawhar, della dinastia sciita dei Fatimidi. Egli decise di costruire una nuova capitale a circa due chilometri a nord di Fustat, con un piccolo porto sul Nilo. La città fu chiamata al-Qahira, il Cairo. Dentro le mura di cinta sorgevano gli splendidi e immensi palazzi dei califfi, dei quali però, purtroppo, non resta quasi traccia. Si sono conservate invece le principali moschee, la più importante delle quali al-Azhar divenne in seguito una scuola superiore di studi musulmani. È l’università islamica più antica e la terza nel mondo.
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Circa due secoli dopo la fondazione del Cairo il centro amministrativo rimase Fustat. Ma al Qahira continuò ad espandersi, ed è ora la Cairo Vecchia. Continuò ad espandersi fino a comprendere le precedenti capitali al-Askar e al-Qatta’i e le rovine d Fustat.
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Nel 1169 i Fatimidi scelsero Saladino come nuovo visir dell’Egitto. Fu il primo sultano d’Egitto e iniziò la dinastia degli Ayyubidi, che si basava al Cairo e unì l’Egitto. Costruì la Cittadella del Cairo che fu la sede del governo egiziano fino al XIX secolo.
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Nel 12° secolo, sotto il dominio di Saladino e poi dei sultani mamelucchi ‒ la casta di soldati perlopiù turchi di origine servile (mamluk in arabo significa “schiavo”) che governarono l’Egitto tra il 1250 e il 1517 ‒ la città divenne il principale centro economico e culturale del mondo islamico. Le descrizioni dei viaggiatori musulmani ed europei esaltano il fasto dei suoi edifici e la ricchezza dei suoi mercati. Grazie all’intensa attività intellettuale dei suoi studiosi, il Cairo divenne un punto di riferimento per i paesi musulmani, ruolo che conserva tuttora. Ai sultani mamelucchi si devono quasi tutti i monumenti del Cairo che si sono conservati, principalmente edifici religiosi costruiti in parte sulle rovine di quelli fatimidi.
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Il Cairo aveva una popolazione di mezzo milione di abitanti nel 1340, fu la più grande città ad ovest della Cina. La Piaga Bubbonica, o Morte Nera, colpì l’Egitto nel 1347 e causò tra mille e 20 mila morti al giorno al Cairo. Si stima che in totale le vittime furono tra i 75 e i 200 milioni. Tra il 1497 e il 1499 Vasco de Gama scoprì una rotta marina attorno al Capo di Buona Speranza, permettendo ai commercianti di spezie di bypassare il Cairo.
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Nel 1517 presero il potere gli Ottomani, che dominarono da Costantinopoli, riducendo l’Egitto a provincia con Cairo capitale. Sebbene non fosse più sulla rotta delle spezie, la città promosse il traffico di caffè yemenita e tessuti indiani all’Anatolia, i Balcani e il Nord Africa. Sotto gli Ottomani fu la seconda città più grande dell’impero, dopo Costantinopoli.
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Nel 1789, quando arrivò Napoleone, la popolazione si era ridotta di molto. Inglesi ed Ottomani, con un largo contingente di Albanesi, riprese il territorio due anni dopo. Gli inglesi lasciarono l’Egitto nel 1803, gli albanesi i mammelucchi e gli ottomani cercarono di prendere il controllo. Nel 1805 Muhammad Ali Pasha, un albanese, divenne comandante. Isma’il Pasha, suo nipote, portò gli sviluppi recenti più significativi, avendo come modello Parigi ma non abbastanza soldi. La dinastia fece costruire intorno agli anni Venti la grande moschea d’alabastro. La città fu ampliata colmando i numerosi stagni che si erano creati con il graduale spostarsi del corso del Nilo verso ovest. Su uno di questi fu costruito un grande parco, accanto al quale sorsero il Teatro dell’opera, distrutto da un incendio nel 1971, sontuosi alberghi e altri edifici. In questo periodo furono costruite la prima linea ferroviaria tra Alessandria e Il Cairo e la maggior parte delle strade e delle infrastrutture idrauliche che esistono tuttora.
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Nel 1914 l’Egitto è stato dichiarato protettorato inglese. L’indipendenza arrivò nel 1922, con un regno che durò fino al 1953, dopo di che ci fu la Repubblica Araba. La Gran Bretagna mantenne il controllo sul Canale di Suez fino al 1956. Dopo il conseguimento dell’indipendenza dalle autorità britanniche, Il Cairo conobbe un’enorme espansione demografica. Dal 1945 la città è stata scelta come sede della Lega araba e, grazie al ruolo svolto dall’Egitto in politica estera, ha consolidato il suo prestigio nell’intero mondo musulmano.
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