Egitto I: Presentazione del viaggio

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Descrivo in quest’articolo la traiettoria generale del viaggio, con informazioni pratiche che forse potrebbero anche essere utili a qualche altro viaggiatore fai da te. L’ho fatto nel gennaio del 2023 ed è durato una decina di giorni. Approfondirò le singole tappe in articoli successivi.

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Sono arrivato a Sharm el Sheik, dove avrei passato una sola notte, con un volo diretto molto economico da Venezia. Avevo prenotato una stanza su Airbnb, il padrone di casa è stato così gentile da venirmi a prendere in aeroporto (per qualche soldo) e poi mi ha portato un po’ in giro (gratis).

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Sharm el Sheikh

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Mi dilungo un po’ su Sharm perché poi non ne parlerò più. Il primo posto dove mi ha portato era una sorta di villaggio turistico all’aperto, con tendone e concertino. Poi siamo andati in centro (penso), dove si concentrano ristoranti e locali. Sharm è molto carina, pulita, tirata a lustro.

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I primi a pensare ad un villaggio turistico furono dopo il 1967 gli israeliani, prima era solo un piccolo paese di pescatori. Gli egizi continuarono lo sviluppo turistico dopo il 1982, quando rientrarono in possesso dei territori. I maggiori fruitori potevano essere proprio italiani, poco lontani e al tempo forse anche più danarosi.

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A chi piace la vacanza stile villaggio turistico (a me non piace) penso sia una località assolutamente da valutare, tenendo conto delle temperature miti e della possibilità di immergersi tra i coralli del Mar Rosso. Non so quanto possa far caldo in piena estate.

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Resort a Sharm

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Il giorno dopo mi sono ritrovato a fare colazione in un resort abbastanza lussuoso. Ci sono arrivato per caso perché avevo visto che c’era una baia non lontana dal posto dove stavo e avevo alcune ore da passare prima di prendere l’autobus. Volevo almeno dare un’occhiata al mare di giorno. L’intera baia era occupata dal resort.

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L’Egitto è un po’ militarizzato, soprattutto le zone turistiche sono blindate (immagino in particolare dopo l’attentato dei fondamentalisti islamici del 2005). Dove non ci sono militari ci sono guardie private. I resort, così come alcune zone residenziali, sono circondate da alte mura e gli ingressi vengono controllati. Per entrare, tanto per dare un’idea, mi hanno chiesto il passaporto e l’hanno tenuto finché sono uscito.

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Museo Egizio del Cairo

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Ho poi avuto un piccolo problema con l’autobus. Avevo letto di altri turisti che avevano avuto qualche intoppo con i trasporti, ma nel mio caso per fortuna questo è stato l’unico (beh, a parte la tragicommedia del treno che racconto in seguito, ma quella me la son cercata).

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L’operatrice della compagnia ha detto che il bus era in ritardo e non poteva fare il pick up che avevo richiesto al resort, per cui dovevo andare in un altro posto. Siccome al bus sarebbe costato due minuti passare a prendermi mi sono rifiutato e così l’ho perso. Vabbè, 10 euro per 500 km. Viaggiare in bus in Egitto è molto economico.

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Da Sharm al Cairo

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Sono però fortunatamente riuscito a prendere un altro autobus al volo e ad arrivare al Cairo per la sera. Probabilmente è andata bene così, il viaggio è stato comodo ed ho avuto una magnifica vista panoramica dal primo posto del secondo piano.

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Come in Marocco, non so se la considerazione si possa estendere a tutta l’Africa mediterranea o anche oltre, tra un paese e l’altro per chilometri e chilometri non c’è nulla, se non qualche caserma militare e qualche posto di blocco. Deserto.

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L’Egitto, a parte alcune zone, è praticamente disabitato. La fascia più popolata se si escludono le coste è il bacino fertile lungo il corso del Nilo.

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Alcuni anni fa per fare lo stesso tragitto si doveva essere scortati militarmente. La penisola del Sinai, in cui si trova Sharm, è considerata zona soggetta ad attacchi terroristici, da quel che ho capito. Nel tragitto che porta al Cairo ci sono diversi posti di blocco.

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Assuan

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Era sera quando ci siamo fermati. Il posto di blocco somiglia ad un casello autostradale, la polizia controlla documenti e bagagli. Abbiamo tirato  fuori tutte le valigie dall’autobus e le abbiamo appoggiate sul tavolo. È arrivato un cane e le ha annusate tutte, soffermandosi in particolare sul mio zaino. Poi ci hanno fatto appoggiare tutti i bagagli a terra, e di nuovo il cane si è soffermato sul mio. Non c’era nulla ma ero un po’ preoccupato (un po’ per usare un eufemismo, c’era stato anche il caso Regeni…). Qualcuno, pensavo, avrebbe potuto nasconderci dentro qualcosa (magari, non so, un po’ di hashish). Beh, sapevo che in alcuni paesi musulmani non l’avrebbero presa bene, anche se non conosco la legislazione egizia al riguardo.

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È rimasto a terra solo il mio zaino, gli altri hanno potuto ricaricare le loro valigie. Due ragazze egizie si sono sincerate che andasse tutto bene, mi hanno chiesto se fossi americano, non so perché. Hanno portato via il cane, forse gli hanno fatto fiutare qualcosa per rinfrescargli l’olfatto. Quando è tornato non ha sentito più nulla. Sospiro di sollievo.

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L’Egitto è un paese in maggioranza musulmano sunnita, per cui penso che su alcuni aspetti sia più morbido di altri paesi maggiormente integralisti. Ha inoltre una struttura di comando e funzionamento che mi è parso militarizzato, ma questa è solo una mia impressione.

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Il Cairo

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Al Cairo sono rimasto un paio di giorni, il tempo di visitare le Piramidi, il Museo egizio e poco altro. Ho imparato l’arte di attraversare le strade nella capitale egizia.

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Da lì ho valutato le possibilità che avevo per spostarmi fino a Luxor. Ho scelto l’aereo perché era relativamente economico ed inoltre non sapevo quanto tempo avrei passato nelle varie località e se il tempo mi sarebbe bastato. Il volo con la compagnia nazionale è andato benissimo.

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Luxor e il Nilo

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La città di Luxor non mi ha impressionato, nonostante sia attraversata dal maestoso Nilo. Le zone turistiche sono come in tutto l’Egitto pulite, molto ben tenute e pattugliate.

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Per quanto riguarda l’arte egizia però Luxor è un gioiello imperdibile. Allo stesso livello del Cairo e di Giza, dove ci sono le Piramidi, se non meglio.

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Tempio di Luxor

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Da Luxor ad Assuan un vero e proprio classico è quello di imbarcarsi su una crociera dalla durata variabile da 3 a 5 giorni, che fa alcune fermate per visitare luoghi d’interesse turistico. Io non l’ho fatta, un po’ per risparmiare un po’ perché temevo di annoiarmi. Invece ho preso un taxi propostomi dalla guida, che si sarebbe fermata per consentirmi di visitare due templi lungo il tragitto, quello di Edfu e quello di Kom Ombo. È stata una giornata di viaggio e tutto sommato non mi è costato molto.

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Tempio di Kom Ombo

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Assuan mi è piaciuta tantissimo. Non saprei bene dire perché, ma ho letto che è un parere condiviso dai viaggiatori “backpackers”. Ho pernottato nell’isola al centro, il maestoso Nilo è una presenza affascinante. A parte alcuni luoghi molto interessanti in città è la base da cui partire per visitare il magnifico tempio di Abu Simbel, per chi ne ha la possibilità un luogo imperdibile. Si visita in giornata con minibus che partono nel cuore della notte, non costano molto, la distanza tra Assuan e il tempio è di 50 km e si percorre in un paio d’ore.

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Tempio di Abu Simbel

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Ho poi malauguratamente deciso di prendere il treno per tornare al Cairo. Beh, diciamo che tutto è iniziato col cercare di spendere poco, quindi mi son fatto prendere un biglietto egizio, per turisti costava 6 volte tanto. Il treno è l’unico mezzo che non mi è piaciuto, sebbene abbia preso una prima classe. Non lo consiglio se non per brevi tratte. Il viaggio è durato 10 ore invece di 8, poi al Cairo sono incredibilmente riuscito a prendere un bus notturno, altra esperienza non proprio fantastica.

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Comunque sono riuscito ad arrivare nella magica Dahab in tempo per poterci passare qualche giorno. Sarei poi ripartito da Sharm.

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Dahab

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Per concludere racconto la vicenda del treno. Da Assuan al Cairo sono circa 900 km, siccome avevo già abbondantemente speso ho pensato di prendere il treno con biglietto egizio per circa 10 euro. Sono prima andato con un tassista in stazione per farmelo prendere da lui, ma mi hanno sgamato e non ci sono riuscito. Poi me lo sono fatto prendere da un’altra persona.

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Ancora prima di salire sul treno un tipo mi ha chiesto di mostrargli il biglietto e poi mi ha minacciato in ogni modo per farmi pagare il biglietto intero per tutto il viaggio, sequestrandolo e avvisando tutti i vari controllori saliti sul treno ed altri viaggiatori. Ha tentato in tutti i modi, ma io mi sono rifiutato dicendo che era un regalo ed era un documento di viaggio valido. Alla fine ce l’ho fatta.

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Dahab

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Altri mezzi che ho preso sono i traghetti per attraversare il Nilo (super economici, sebbene il costo per i turisti sia molto più alto, praticamente pagati dallo Stato), il carretto trainato da cavalli, il cavallo e il sulky. Non avevo mai viaggiato su tanti e così diversi mezzi di trasporto, nemmeno in Italia (il sulky mi mancava).

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Ovunque mi son trovato bene e non ho mai avuto la sensazione di essere in pericolo (a parte il controllo antidroga…). Sarò sempre grato di aver avuto l’opportunità di poter ammirare dal vero l’arte egizia.

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