Egitto XV: Kom Ombo

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Il Tempio di Kom Ombo si trova sulla strada che porta dal Cairo, attraversando Luxor, ad Assuan. Ci sono crociere che partono dal Cairo o da Luxor e si fermano presso questi antichi templi. Io ci sono andato in taxi perché, oltre che costare meno, pensavo che mi sarei annoiato in crociera. E poi mi piaceva vedere la strada.

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Il tempio, chiamato anche Pa-Sobek, fu costruito durante il dominio della dinastia tolemaica, nel II secolo a.C. da Tolomeo VI, venne rinnovato in periodo romano. La sua architettura è atipica e doppia, creando in questo modo un tempio formato da due parti identiche e simmetriche.

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Durante i secoli, considerata anche la sua posizione sulle rive del Nilo, il tempio ha subito numerosi danni ma, grazie ai numerosi lavori di mantenimento, vale decisamente la visita se si passa di lì. Al suo interno possiamo trovare bellissime incisioni e coccodrilli mummificati.

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Sorge su un modesto promontorio roccioso (infatti Kom Ombo significa la collina di Ombos) che domina l’ansa del Nilo, sul sito di un precedente luogo di culto. Il suo antico nome in lingua egizia era Pa-Sobek ovvero “Il possedimento di Sobek”.

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La particolarità del tempio è costituita dalla dedicazione del culto a due diverse triadi di divinità. La prima, la più antica e primordiale della regione, era costituita dal dio coccodrillo Sobek, Hathor e Khonsu.

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La seconda, di epoca più tarda, era costituita da Haroeris cioè Horus il Vecchio, manifestazione solare del dio falco, Tasenet-nofret sorella di Horus e Panebtani, il signore dei due paesi.

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Sobek è un’antica divinità egizia dai contorni fluidi e variegati. Era associato al coccodrillo del Nilo e veniva raffigurato sia integralmente come un coccodrillo sia come una figura umana con testa di coccodrillo.

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Sobek era inoltre connesso al potere del faraone, alla fertilità, alle acque, alla potenza militare. Era anche invocato come divinità protettrice dalle valenze apotropaiche, specialmente contro i pericoli del Nilo.

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