Egitto VII: Il tempio di Karnak

Foto aerea del Tempio di Karnak

A Luxor, sul lato est del maestoso Nilo, giace il tempio di Karnak, collegato dalla via delle Sfingi a quello di Luxor. Ė il più grande complesso religioso rimasto del mondo antico. Fa parte dell’antica città monumentale di Tebe e nel 1979 è stato aggiunto al patrimonio mondiale dell’UNESCO.

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In Egitto solo le Piramidi di Giza ricevono più visitatori. Si tratta di un meraviglioso museo a cielo aperto, 400 x 600 metri circa, per un’area complessiva di circa 300.000 metri quadri.

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A volte lo si considera solo come il Tempio di Amun-Ra, perché è la sola parte che generalmente resta aperta ai visitatori. Ci sono però altre tre grandi aree. Sono il tempio di Mut, quello di Montu e l’ormai smantellato tempio di Amenotep IV.

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Quest’ultimo fu costruito dal faraone che in seguito si fece chiamare Akenaton e che stabilì una religione quasi monoteistica, spostando il centro del Regno da Tebe. Oltre a questi templi, nell’area sono presenti piloni, cappelle, altri edifici e templi più piccoli.

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Il fatto che sia stato costruito, ampliato e rielaborato durante un periodo temporale incredibilmente lungo fa sì che le deità rappresentate vadano da quelle più remote a quelle adorate lungo il corso dei secoli seguenti.

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Si stima infatti che i lavori iniziarono nel 2055 a.C. e si protrassero fino al 100 d.C. circa. Più di 30 faraoni diversi contribuirono alla sua costruzione.

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Fu costruito come tempio di culto e fu dedicato agli dei Amon, Mut e Khonsu. La sua importanza fu tale da essere chiamato Ipet-sut, ovvero “il più selezionato dei luoghi” dagli antichi egizi. L’attuale nome “Karnak” viene dal vicino villaggio el-Karnak, che significa “villaggio fortificato”.

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L’apice dell’importanza del complesso templare fu durante il Nuovo Regno e durante i regni di famosi faraoni come Hatshepsut, Thutmose III, Seti I e Ramesse II.

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Tutti contribuirono ad aggiunte significative al complesso, la costruzione del resto continuò nel periodo greco-romano con i Tolomei , i Romani e primi cristiani.

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Durante il Nuovo Regno, quando l’antica Tebe (Luxor) era la capitale dell’Egitto, fu il centro dell’antica fede. Oltre alla sua importanza religiosa, serviva anche come tesoreria, centro amministrativo e palazzo per i faraoni del Nuovo Regno.

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Tra le costruzioni più significative c’è sicuramente la sala ipostila, che faceva da atrio al tempio di Amun-Ra, 5000 mq, 134 colonne massive arrangiate in 16 file. La maggioranza di queste colonne è alta 10 metri, e 12 sono alte ben 21 metri con un diametro maggiore di 3 metri.

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Gli architravi sopra queste colonne sono stimati pesare 70 tonnellate. Ci sono inoltre viali di sfingi con le teste d’ariete e un obelisco alto 97 piedi e pesante 323 tonnellate.

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Il tempio principale era dedicato ad Amun Ra. Si trattava inizialmente di due divinità diverse che poi furono unite. Ecco una breve storia di come ciò avvenne.

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Amun, conosciuto anche come Ammon e Amen, era il dio egizio del sole e dell’aria. Considerato uno degli dei più importanti, Amon fu venerato già nell’Antico Regno, con la sua parte femminile Amunet.

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Durante l’XI Dinastia (21 sec. a.C.) divenne la divinità più importante di Tebe al posto di Montu, diventando il re degli dei. Prima di tale dinastia la città di Tebe non pare avesse molta importanza, ma poi si sviluppò grazie alle fortune militari.

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Amon e sua moglie Mut, con loro figlio la divinità della Luna Khonsu, costituirono la famiglia divina, la triade di Tebe.

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Mut, conosciuta anche come Maut e Mout, era una dea adorata dagli antichi egizi. Il significato del suo nome è “madre” e quindi era conosciuta come la dea madre.

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Khonsu, il figlio della dea Mut, era il dio della Luna. Il significato del suo nome è “viaggiatore”.

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A partire dal XVIII secolo a.C. Amon, prima legato alla mitologia guerriera e protettore del sovrano, divenne dio supremo del pantheon divino e venne adorato come creatore di tutte le cose e responsabile della regolazione del tempo, delle stagioni, dei venti e delle nubi.

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Nella raffigurazioni si presenta di solito come un uomo con il capo coperto da una corona sormontata da due lunghe piume.

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Amon è menzionato nei testi della piramide egizia antica. Il nome Amon significava qualcosa come “quello nascosto” o “invisibile”.

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Quando l’armata del fondatore della XVIII dinastia, Ahmose I, espulse gli Hyksos che allora regnavano sull’Egitto, la sua città d’origine Tebe divenne la più importante del Regno, la capitale di una nuova dinastia. Amon divenne allora importante in tutto il regno. Venne considerato protettore dei poveri.

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Più tardi, quando l’Egitto conquistò Kush, identificarono la loro principale divinità, rappresentata con una testa a forma di ariete, con Amun. Siccome era una divinità associata con la virilità, anche Amon fu associato alla virilità.

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Continuando la sua importanza a crescere, sotto il regno di Ahmose I (XVI sec. a.C.) venne identificato anche con la principale divinità adorata in altre parti del regno, il dio del sole Ra, dio di Eliopoli.

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Fu così che Amon divenne Amon-Ra, signore della verità, padre degli dei, creatore degli uomini, degli animali, di tutto ciò che vive. Fu il dio maggiore durante tutto il Nuovo Regno. Dal XVI all’XI secolo a.C. fu la divinità trascendente, creatrice e creatasi da sé per eccellenza.

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Amon Ra veniva rappresentato con la testa di falco e il disco del Sole avvolti da una cobra.

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